Debiti fiscali

Equitalia potrebbe prendersi l’intero stipendio. Il tetto massimo del quinto per il pignoramento dei debiti da lavoro rischia di saltare quando lo stipendio  la pensione vengono versati sul conto corrente. Potrebbe essere un bello scacco matto per il contribuente che ha debiti fiscali non pagati. E’ obbligato a versare sul conto corrente lo stipendio o la pensione se superano i 1.000 euro. Ma così facendo fa saltare la protezione che limita il pignoramento a 1/5 e rende i suoi redditi preda per intero di Equitalia.
E’ il risultato dell’azione congiunta di due provvedimenti del governo Monti – la manovra salva-Italia e il decreto semplificazioni – su cui ora Confedercontribuenti chiede di intervenire con urgenza. Non potendo più essere pagati cash, ogni pagamento di stipendi e di pensioni al di sopra di € 1000,00 deve transitare su un conto corrente, cioè essere custoditi presso un terzo (la banca o la posta). E qui si “confonde” pericolosamente col resto della giacenza perdendo lo status di somma a “tutela speciale”.
A dare una mano a Equitalia è arrivata anche una sentenza della Cassazione (la n.17178 del 2012) che ha stabilito che “qualora le somme dovute per crediti di lavoro siano già affluite sul conto corrente o sul deposito bancario del debitore esecutato, non si applicano le limitazioni al pignoramento previste dall’art. 545 cod. proc. civ.”.
Ma anche ammettendo che il debitore dimostri che sul suo conto confluiscono solo redditi da lavoro e nessun altro importo, Equitalia ha sempre una marcia in più rispetto ad altri creditori: in base alla legge, il concessionario della riscossione può richiedere il pagamento del suo credito direttamente alla banca senza la necessità di avviare in procedimento giudiziario. Fortunatamente Equitalia con una nota interna emessa il 22 Aprile 2013 ha chiarito che la società di riscossione non procederà più al pignoramento diretto su conti correnti bancari e postali di lavoratori dipendenti e pensionati con decorrenza immediata per importi sotto i € 5000,00 di redditi da lavoro e pensione.

Per le procedure di pignoramento presso il datore di lavoro ed ente pensionistico, incece si procederà seconto le seguenti regole: potrà essere pignorato 1/10 dello stipendio fino a € 2500,00, 1/7 tra € 2500,00 e € 5000, 1/5 oltre i € 5000,00.